lunedì 24 agosto 2015

ESTEMPORANEA SUBIACO 2015

Sogno - Acrilico su tela, 50x70
Vincitore di uno dei dieci premi speciali del concorso.

Vi presento il luogo:

Camminando sul sentiero che porta dai ruderi della Villa di Nerone al Santuario dei Benedettino incontriamo questa cappellina dedicata a Santa Maria in oro.


Le prime stesure di colore e... i primi ripensamenti



Verso la conclusione



giovedì 6 agosto 2015

LA PRIMA RECENSIONE

Oggi, con grande sorpresa, ho ricevuto la mia prima recensione artistica da parte del mio amico, collega e maestro Alessio Patalocco.

Ecco a voi il testo:

LARIS E LA PALPABILITA' (LOGICA) DEL NULLA

Il mondo irreale non è qualcosa di sconosciuto e fumoso, ma esiste, è ben congegnato, ludico e, soprattutto, estremamente razionale!
Questo è quello che si prova quando si osservano le opere di Laris, qualcosa che sta tra il gioco e la vita, qualcosa di irreale ma palpabile, qualcosa di auspicato e temuto ma sempre presente; qualcosa che sembra voler dire che il mondo non è altro che la rappresentazione di se stesso ai nostri occhi.
Laris sembra riprendere questo concetto classico: se ne appropria, lo analizza, lo sviscera a fondo e lo ripropone agevolmente a noi, spiegandoci (dopo averlo fatto a se stesso) i segreti e la corretta disposizione degli elementi presenti nella sua rappresentazione del mondo; quasi come fosse qualcosa di costruibile, fattibile, esistente in potenza.
Anche Athanasius Kircher si perdeva spesso nella spiegazione logica e razionale di oggetti e architetture mitiche, come se fossero effettivamente costruite. La forza di tale capriccioso (ma ingegnoso) atteggiamento sta soprattutto nel farci intendere che anche quelle architetture mitiche sono possibili e soprattutto reali!
Da qui allora partono gli oggetti estrusi (i "frammenti"), che sembrano essere ottenuti da una massa magmatica di luce e passati alla profilatura tramite una qualche sagoma di una officina astratta; l'attenzione per il sociale (ne "il tempo che passa e nulla trasforma") che emerge dall'uso di figure appena uscite da una cornice pseudo-realista, e trattate come un giocattolo, usando gli stessi mezzi espressivi di un macchiaiolo contemporaneo.
Infine il racconto didascalico e diretto (come ne "le immagini evocano parole"), in cui l'uso di codici semplici e diretti sembrano celare un qualche intricatissimo giro cervellotico di significati che forse non verranno svelati mai!

Il mondo di Laris è logico, razionale e ludico, ma la vera forza sta nel saperci raccontare proprio ciò che sembra contenere: l'idea infinita del Nulla, ricco di rappresentazione.

Dott. Arch. Alessio Patalocco

Grazie Alessio, hai saputo tradurre con parole i miei pensieri fatti di immagini.

Link:
http://www.alessiopatalocco.eu/?page_id=36